Per far rivivere la saga James Bond dopo l’era di Craig, Sam Mendes, il regista di Caduta del cielo e Spectre, pensa che il prossimo 007 dovrebbe avere una donna al timone.
Sam Mendes è uno di quegli autori che sono riusciti nella loro incursione nel mondo dei blockbuster. Un passaggio tutt’altro che facile in cui molti registi di talento hanno rischiato di scomparire finalmente dietro le specifiche di queste super-produzioni. Ma il direttore dibellezza americana non si bruciò le ali, anzi.
Insieme a Caduta del cielo, il regista ha avuto il lusso di dirigere il miglior Bond dell’era Craig, l’opera più redditizia nella storia del franchise, l’unico a superare il miliardo di dollari di entrate internazionali. Dopo aver impilato con a Spettro meno ispirato, il regista inglese ha lasciato che Cary Fukunaga chiudesse il ciclo bondiano iniziato nel 2006. E oggi, eccolo rivisitare l’universo dell’agente dell’MI6 durante un colloquio per Scadenza.
Piuttosto Skyfall o Spectre?
In un’intervista concessa nell’ambito della promozione del suo prossimo lungometraggio, Impero di Lucegli è stato chiesto se avesse qualche possibilità di tornare per una terza puntata ai servizi segreti di Sua Maestà: “Non credo che mi avrebbero voluto di nuovo. È stata una cosa incredibile da fare nel momento in cui l’ho fatto. Non avrei potuto chiedere di più”.
Poi prosegue spiegando che i film d’azione si evolvono, così come l’uso al loro interno di effetti speciali, soprattutto digitali. Facendo riferimento ai cambiamenti che attendono il franchise, sviluppa un viaggio che lo porta a concludere: “Credo che l’attore che interpreta Bond si evolverà, il regista deve evolversi. Penso che sarebbe meraviglioso vedere una donna dirigere Bond. Sì, sarebbe meraviglioso”.
Somiglianza sorprendente?
Si potrebbe portare un nuovo look insieme alla successiva incarnazione di Bond, garantendo una franca divisione tra la vecchia e la nuova era Bondiana.
Un’idea che firmerebbe la prima incursione di una donna come regista per un film sull’inveterato seduttore. Nel frattempo, non ci resta che anelare all’idea di vedere un regista che dirige (diventiamo pazzi) il successore di Daniel Craig avvicinato dai fratelli Russo in un potenziale prossimo 007.