Molto famoso per il suo leggendario Tetsuo, Shin’ya Tsukamoto ha continuato a boxare nella categoria dei pesi massimi per molto tempo. Insieme a tokyo fistingelimina la concorrenza.
In questo mese di luglio 2022 è uscito nelle nostre sale, anni dopo aver fatto sanguinare gli schermi giapponesi, il singolarissimo Bambini di distruzione di Tetsuya Mariko. La storia assurda, ma trattata con un realismo radicale, di un ragazzino che inizia a picchiare su tutto ciò che si muove. Agli antipodi del dispiegamento di divertente violenza che ci si può aspettare, sembra incasellare da solo nella sua categoria, tanto che è difficile trovare influenze per lui. Almeno finché non inizieremo a scavare negli angoli sconosciuti della filmografia di un certo Shin’ya Tsukamoto…
Rimase famoso presso il grande pubblico per il suo lavoro di matrice cyberpunk Tetsuoin cui continuano a bere registi di tutte le nazionalità e di tutti i ceti sociali, il regista ha comunque firmato un film che era allo stesso tempo simile e diverso un po’ più tardi, tokyo fisting. Un film di boxe a parte, che assomiglia di più club di combattimento cosa a roccioso, ma che si allontana rapidamente dal film di David Fincher per farci esplodere la faccia come nessuno prima di lui… e non molte persone dopo di lui. Uno shock (in senso letterale), ma soprattutto una data nella carriera del suo autore.
Preparati a prendere una pagnotta
Fase quattro
Dopo l’inizio di cianfrusaglie, carne e metallo, Shin’ya Tsukamoto ha lasciato il segno nel mondo del cinema horror con il cult Tetsuo. Il lungometraggio va ai festival, mandando un clamoroso montante in bocca al pubblico giapponese, poi europeo e più in generale occidentale. L’artigiano clandestino è diventato il beniamino dei fan delle stranezze cinematografiche e il suo prossimo film viene esaminato da vicino.
Sarà Hiruko il folletto, ordine adattando un manga, inevitabilmente meno gradito. Si imbarca quindi in un progetto di fantascienza, che trasforma in una variazione della trama che lo ha reso famoso. Tetsuo II delude molti, affascina alcuni… Comunque, secondo l’opinione generale, deve solo cambiare marcia. E il cambio lo è tokyo fisting.
Hiruko il folletto, esperienza contrastante per il regista
Questa storia di pugili pazzi lo è un vero perno della sua carriera, principalmente perché si lascia alle spalle le delusioni cyberpunk che l’hanno resa famosa per dedicarsi a una forma di realismo, senza rinunciare al suo stile così riconoscibile. Ascoltandolo, capiamo che cerca di esplorare sfaccettature specifiche del suo universo, aiutato dall’esposizione che ha ricevuto con i suoi saggi precedenti. Si discosta leggermente dal tipo di impulso viscerale che ha motivato Tetsuo e il suo seguito, per far parte di un approccio più preciso. Questo è ciò che ammetterà in una mezza parola in un’intervista presente sui bonus dell’edizione Arrow: