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perché dobbiamo rivalutare questo nanar di lusso

Grandi zoccoli medi e grandi vanno di pari passo ossessionante. Tuttavia, anche in parte mancato, il film sa essere impressionante.

In origine, c’è il romanzo La casa infestata di Shirley Jackson. Adattato per la prima volta nel 1963 da Robert Wise con La casa del diavolo, questo classico della letteratura fantasy è oggetto di un nuovo progetto di adattamento, anni dopo, sotto la guida di Steven Spielberg e Stephen King. Purtroppo, non riuscendo ad accordare i loro violini o meglio le loro piume, entrambi misero fine alla loro collaborazione. Tonton Spielby passa quindi il bambino a Jan de Bont, paracadutato nella produzione, e si accontenta di produrlo tramite la sua società DreamWorks SKG.

Questo è comeossessionante è nato nel 1999 ed è stato linciato regalmente quando è uscito nelle sale. In termini di horror, è meglio applicare la regola d’oro “less is more”. Una lezione che Jan de Bont ovviamente non ha conservato, adottando la stessa logica della recitazione al lavoro nei suoi due film precedenti, Velocità e Tortore. Travolto da una pioggia di Razzie Awards (gli Oscar del peggio), il film ha ottenuto invece un punteggio onorevole al botteghino mondiale, raggiungendo i 180 milioni di dollari di incassi per un budget di 80 milioni. Un misero compenso per Spielberg, molto deluso dalla qualità complessiva del lungometraggio.

Tuttavia, emergono alcuni irriducibili difensori del cinema e se gli riconoscono evidenti difetti, la maggioranza preferisce vedervi un treno fantasma tanto generoso quanto lussuoso. Dopotutto, il cinema è ben definito dalle sue origini da luna park, vero? Quindi, in mancanza di qualcosa di meglio, perché non provare ad apprezzare ossessionante per cosa è?

Soggiorno all inclusive presso “Hill House”, emozioni incluse senza costi aggiuntivi

RESIDENZA, TEMIMI

Sarete senz’altro d’accordo, ma i vecchi edifici vittoriani hanno questa particolarità di indurre in maniera quasi primitiva la possibilità del soprannaturale. Veri protagonisti dei romanzi gotici o anche delle fantastiche produzioni orribili del Martello, mantengono sempre, qualunque cosa si pensi, questo strano potere di fascino. Insieme a ossessionanteJan de Bont è partito da questa osservazione per offrire l’arredamento più esuberante possibile, e per questo la scommessa è completamente riuscita.

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Fin dalla prima inquadratura del film, la telecamera sorvola l’immensa residenza, “Hill House”, con un respiro roco in sottofondo. È solo l’inizio, ma sì, l’edificio respira e Nell (Lili Taylor) sarà la prima a rendersene conto. Rispondendo a un annuncio sul giornale, si ritrova a partecipare a uno studio psicologico sui disturbi del sonno. E quale posto migliore di una casa stregata per combattere l’insonnia? È così che il dottor Marrow (Liam Neeson), l’ideatore dell’annuncio, lo accoglie sul posto, così come altri due partecipanti, lo stravagante Theo (Catherine Zeta-Jones) e il faceto Luke (Owen Wilson). Fatte le presentazioni, possono iniziare le ostilità.

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Assumendo una totale artificiosità nel suo dispositivo, il regista utilizza effetti speciali, per la maggior parte digitali, fino all’indigestione, esponendosi alle legittime critiche di una larga parte del pubblico. Tuttavia, l’approccio presenta un’ambizione raramente vista nel genere. Tra queste forme che si avvolgono sulle tende, queste statue di bambini e animali che prendono vita, o queste vetrate che rivelano il volto del Male, non sappiamo proprio a chi rivolgerci, da qui una sensazione di ubriachezza o addirittura di stupore che va crescendo . Ma anche così, come potrebbe una produzione del genere costare così tanto?

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