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Pan: critica immaginaria

CREDO DI POTER VOLARE

Non è proprio uno scoop, i sogni dei bambini sono anarchici, grandi giustapposizioni di desideri e desideri a volte contraddittori. Chi non ha mai sognato di cavalcare un unicorno a due teste, montato su molle, armato di granate a frammentazione e cantando metal? Va bene, perché questo è esattamente ciò che il Scoppio di Joe Wright : un unicorno a due teste, montato su molle, armato di granate a frammentazione e metallo che canta.

La carta del fallimento aziendale

In meno di un quarto d’ora, il regista accumula universi e riferimenti a una velocità frenetica. Da un’introduzione sotto forma di film noir, si passa al puro Dickens, per proseguire a tutta velocità in una battaglia spaziale-navale (hai letto bene) nel cielo di una Londra bombardata dalle forze dell’Asse. Una prima bobina che si conclude con un viaggio nel paese immaginario, attraverso una sequenza da cui molto prende in prestito Sottomarino giallo per la sua poesia psichedelica.

foto, Levi Miller, Hugh Grantgioco delle ombre

E questa è solo l’apertura del film, che poi si lascerà trasportare per trovare non una velocità di crociera, ma un ritmo che si avvicina alla follia furiosa. Invenzioni visive, ibridazioni stilistiche si intrecciano in quasi ogni inquadratura mentre Joe Wright trasforma e stravolge la mitologia di JM Barrie (rispettandone scrupolosamente lo spirito). Solo Barbanera, nelle vesti di un favoloso Hugh Jackman truccato da samuraiintona Smells Like Teen Spirit dei Nirvana prima di massacrare i bambini, o che Garrett Hedlund sposi Indiana Jones e James Dean come un funambolo, l’euforia delle misture contamina rapidamente lo spettatore.

FotoStiamo volando via?

PAN IN BOCCA

Naturalmente, questa gola visiva, questa marea di influenze, che evoca entrambi Akira Quello Superuomo durante un finale epico, non si realizza senza che il peso dello studio si senta qua e là. La struttura narrativa di Scoppio è quindi molto funzionale. E se avessimo apprezzato colpi di scena un po’ più audaci, questa apparente debolezza permette però al film di concentrarsi sulle sue innumerevoli scariche estetiche.

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foto, Hugh GrantHugh Jackman

Allo stesso modo, potremmo pentirci che il personaggio di Mouche sia troppo meccanico, Dove che l’eccellente Rooney Mara non gode di più tempo sullo schermo per infondere il suo forte fascino.

Ma questi piccoli difetti non diminuiscono in alcun modo l’emozione rilasciata da Scoppio. Nasce da questo accumularsi anacronistico e poco plausibile, da questa connessione di idee esplosive. Perché per far risorgere la nostra infanzia, abbiamo dovuto immergerci in questo stato vicino e lontano dove l’immaginazione, ancora sfrenata, associa avidamente oggetti sparsi ed eterogenei. Joe Wright raggiunge questo obiettivo con una maestria travolgente.

Locandina

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