SMELLS LIKE TEEN SPIRIT
In Urla 4, Emma Roberts era una psicopatica determinata a diventare una celebrità ad ogni costo. Praticamente lo stesso programma solo leggermente meno ridicolo di quello in Nervidove un gioco online modellato su Fight Club (“La prima regola di Nerve è: non parliamo troppo di Nerve”) offre agli adolescenti il brivido di una corsa alla popolarità, vincendo più eventi in modo più estremo fino a confrontarsi per la vittoria assoluta. Un curioso ibrido tra film per adolescenti e thriller dell’era digitalevicino a una versione di MTV di Battaglia reale girato come Lolita mio malgradoilluminato come Studenti che fanno le vacanze di primavera e articolato attorno a sequenze à la Progetto X.
“Hai giochi sul tuo laptop?”
Lo schema è tipico di un film per adolescenti blando: Emma Roberts è un’adolescente schietta e introversa, abituata a osservare la vita dietro la sua macchina da presa, che intraprende un’avventura elettrizzante con una bruna scura che le permetterà di scoprire chi è veramente dietro il suo normale viso biondo.
C’è una migliore amica eccentrica che vuole essere al centro dell’attenzione, una migliore amica nerd amante dell’eroina, una madre stereotipata, un fratello maggiore la cui morte accidentale fa eco alla trama, una storia d’amore acqua di rose, amicizie messe alla prova, piccole relazioni crisi e una moralità retta. Nervi quindi fondamentalmente rimane un film per adolescenti formattatoa cui basteranno poche scene per respingere chi è allergico al genere.
Una normale storia d’amore
CLIC
Non sorprende che il famoso gioco al centro della trama offra quindi tutto il suo sapore Nervi. Equilibra l’inevitabile romanticismo e le corde grossolane con una serie di sfide sempre più improbabili e pericolose, compresi alcuni episodi vertiginosi molto efficaci. Quella che inizia come una sfida nel cortile di una scuola finisce in un’arena furiosa, il tuono del nuovo millennio. Nei suoi momenti più divertenti, il film ricorda un’odissea comprensiva nella notte di New York sotto forma di caccia al tesoro.
Il discorso sulla tecnologia è tanto atteso quanto insipido, i registi (quelli di Attività paranormali 3 e 4 anche) rivestirlo con un immaginario alla moda. Come una pallida copia di Studenti che fanno le vacanze di primavera (con il fratello di Dave Franco e dove Emma Roberts doveva apparire originariamente), Nervi è un corridoio di folli colori neon e neon, senza altra ragion d’essere che lo stile. Quindi la moto dell’uomo dai capelli scuri ha luci al neon, proprio come l’auto del secchione introverso.
La telecamera è interessata alla storia almeno quanto lo è a quelle luci. New York diventa presto un campo di lentiggini e superfici riflettenti, una cornice lussuosa per scene degne di spot pubblicitari in cui due attori plasticamente calibrati (lei magra e bionda, lui bruno e molto muscoloso) camminano al rallentatore come per vendere un profumo. La fotocamera usa e abusa degli effetti per dare vita agli schermi, il cui sguardo freddo cade sui protagonisti. Il risultato è insieme grottesco e ipnotico, generoso Nervi un aspetto quasi surreale che funziona con lo sfondo della storia.
GIOCO FINITO
Ma il tenero inganno ha i suoi limiti. Per quanto attraente possa essere, Nervi crolla in un climax di stupefacente stupidità. Invece di essere una favola deliziosa e modesta sui pericoli della tecnologia, simile a un episodio di specchio nero uscita MTV, il film si trasforma così in un brutto film per la TV.
Il cattivo cosplay di Mad Max è un bravo ragazzo, la mamma si riprende i soldi, il sito del cattivo viene sconfitto, l’amore trionfa e Il film si conclude con una vera cartolina da film per adolescenti. Anche la classica strizzatina d’occhio che apre a un possibile seguito è sepolta sotto una montagna di cuori rosa confetto, in titoli di coda a forma di lieto fine definitivo.
Con più inganni e crudeltà per distorcere i codici dei film per adolescenti, Nervi avrebbe potuto divertirsi a raccontare a I giochi della fame social networks. Ma non ha l’audacia dei suoi eroi di fronte a questa bella piccola sfida.