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la versione della terza età di Incontri ravvicinati del terzo tipo

Dimentica le uova xenomorfe e fai posto ai bozzoli Antarian bozzolol’affascinante commedia di fantascienza di Ron Howard.

Chi l’avrebbe mai detto che l’interprete di Richie Cunningham, eroe della serie cult degli anni ’70 Giorni felici, conterebbe un decennio dopo tra i registi più importanti di Hollywood? A soli 30 anni, Ron Howard ha avuto il suo primo vero successo come regista con spruzzata, il suo terzo lungometraggio. L’anno successivo, nel 1984, si ritrova a girare un progetto ancora più ambizioso, intitolato bozzolosostituendo con breve preavviso Robert Zemeckis, originariamente previsto dietro la macchina da presa.

Con un budget di 17,5 milioni di dollari, il film ha vinto 85 milioni quando è uscito negli Stati Uniti, e ha vinto due Oscar, quello di “miglior attore non protagonista” per il comico Don Ameche, e quello di “migliori effetti visivi” per il team di Industrial Light & Magic (ILM), società fondata da George Lucas. Quando sappiamo che il padre di Guerre stellari ha diretto Ron Howard nel 1973 a Graffiti americanidiciamo che i due uomini hanno mantenuto forti legami di amicizia, e il futuro lo dimostrerà ancora.

La calorosa accoglienza riservata bozzolo non era evidente sulla carta. A dire il vero, a quel tempo, l’età d’oro delle produzioni timbrava la Amblin Entertainment, il cinema di fantascienza non puntava molto sugli eroi settantenni. Ma possiamo ridurre il merito del film a questa sola assunzione di rischi?

I nonni stanno resistendo

ALIENI E SENIOR

Fin dalla prima scena di bozzolo, Ron Howard fuorvia deliberatamente lo spettatore. Un ragazzino, David (Barret Oliver, scoperto un anno prima nella pelle di Bastien, l’eroe di La storia infinita), scansiona il cielo stellato attraverso il suo telescopio. Senza dubbio a priori è lui il protagonista del film, il bambino attraverso i cui occhi arriverà la meraviglia, succedendo ad altri personaggi famosi del genere, come Elliot in ET, l’extraterrestre di Steven Spielberg.

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Pochi minuti dopo, il regista presenta nuovi personaggi, capelli bianchi, occhiali sul naso e conseguente mancanza di memoria. Risiedono tutti in una casa di riposo in Florida e formano quattro coppie unite, con le loro abitudini un po’ ambigue e i loro problemi di salute. Ben (Wilford Brimley), Art (Don Ameche) e Joe (Hume Cronyn) sono i più audaci della banda e, quando ne viene data loro la possibilità, si nascondono nella piscina di una proprietà abbandonata, vicino al loro luogo di residenza. . Un giorno, scoprono strani bozzoli sul fondo dell’acqua.

Cocoon: foto, Wilford Brimley, Don Ameche, Hume CronynÈ davvero la festa in piscina qui?

Quindi ecco i veri eroi di questa storia, e il loro incontro con gentili visitatori provenienti da altrove, chiamati Antariani, non li dissuaderà sicuramente dal venire a fare un tuffo. Ron Howard traccia quindi un divertente parallelo tra alieni e anziani. Se i primi nascondono la loro identità sotto involucri umani che possono rimuovere e riporre in un baule come i costumi di Halloween, i secondi cercano anche di andare in incognito quando vanno a nuotare fuori dal perimetro della casa di riposo.

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