Quando Mathieu Kassovitz firma un’opera commissionata per Dark Castle per concretizzare un grande progetto di fantascienza, dà Goticathriller fantasy quasi sperimentale.
Grande appassionato di cinema horror, Mathieu Kassovitz ha diffuso i suoi cortometraggi giovanili con l’emoglobina, affidandosi a un libro del grande Tom Savini. Come bonus, ha recensito in loop Mascelle per estrarre il sostanziale midollo spielbergiano, una scienza dell’editing e della suggestione che intendeva implementare in seguito. Un’iniziazione cinematografica alquanto oscurata agli occhi del pubblico dai suoi primi film più social, e in particolare Odioun enorme successo.
Nel 2003, forse già un po’ scottato dall’industria francese, fu tentato da una proposta americana e tornò all’orrore con Gotica. Cast ultra-prestigioso (Halle Berry, Penelope Cruz, Robert Downey Jr. e un esercito infernale di perdenti), sceneggiatura tortuosa, effetti speciali a cascata… Un’esperienza infernale, ma considerata come una porta per un progetto molto più ambizioso.
Bacca forte
un castello nero a Babilonia
All’inizio degli anni 2000, Mathieu Kassovitz era un artista ben noto al pubblico francese, sia come regista che come attore. Per quanto riguarda la messa in scena, ha al suo attivo due grandi successi popolari: Odio e I fiumi cremisi. Per quanto riguarda la commedia, ha giocato per Nicolas Boukhrief (Il piacere e le sue piccole seccature), Jean Pierre Jeunet (Il favoloso destino di Amelie Poulain) e persino Costa-Gavras (Amen.) Tuttavia, la sua voglia di fantascienza lo spingerà ad esportare se stesso.
Secondo Primo, incorpora una telecamera in un simulatore di assenza di gravità per cimentarsi nel genere. Nel 2002 ha scoperto Babilonia bambini, romanzo-fiume ritenuto inadatto. La vede come una sfida interessante. Con Eric Besnard ha scritto una sceneggiatura con un budget di 90 milioni di dollari. Una cifra che solo l’industria hollywoodiana è pronta a investire. Ma il nuovo successo di Fiumi Cremisi non è sufficiente per qualificarsi per un progetto del genere. Il suo produttore Christophe Rossignon getta la spugna e Kassovitz se ne rende contodovrà prima mettersi alla prova con gli americani.
Un film di prova?
Per fortuna, il suo telefono squilla. Alla fine della linea, Joel Silverun famoso produttore che ha regalato all’industria americana metà dei suoi film cult negli anni ’80 e ’90. Un magnate famoso per la sua assunzione di rischi, ne è prova la sua partecipazione al primo Matriceche ha rivoluzionato la fantascienza solo pochi anni prima.