Alcuni fallimenti cinematografici sono più o meno comprensibili. Quella di I prodigi è completamente, anche se questo film d’animazione francese merita di essere ricordato anche per le sue ambizioni e la sua audacia.
Con la sua animazione datata (per non dire brutta), trama instabile, personaggi volubili e sottotesto sciatto, non lo è non c’è da stupirsi I prodigi non ha conquistato né la critica né il grande pubblico. Per quanto atipica sia, questa coproduzione diretta dal francese Antoine Charreyron non è davvero sopravvissuta nei ricordi e non dovrebbe beneficiare di alcuna riabilitazione nei prossimi anni. Scommettendo sulle nuove tecnologie e sull’esportazione del cinema d’animazione francese, il film è stata comunque una scommessa entusiasmante che purtroppo è crollata sotto le sue stesse ambizioni visive e narrative.
Va quindi ricordato che I prodigial di là del suo fallimento, con la sua storia di adolescenti con poteri che vogliono uccidere tutti, ha cercato di eguagliare tecnicamente le grandi produzioni di Disney, Pixar, DreamWorks e altri colossi americani, espandendo al contempo il terreno di prova dell’animazione francese per portarlo a nuove altezza. Ha incasinato, ma lo sforzo e la promessa meritano ancora oggi il riconoscimento.
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Anche se i film d’animazione francesi più popolari del secolo scorso erano per lo più adattamenti di fumetti come il Asterix, Tintin e fortunato Lucaalcune produzioni e coproduzioni francesi già illustrate tutta la ricchezza del nostro cinema d’animazione : Il pianeta selvaggio (a cui abbiamo dedicato un file), Il re e l’uccello, Robinson e compagnia Dove Gwen e il libro di sabbia.
Ma questo ramo della 7a arte esagonale è decollato davvero solo all’alba degli anni 2000 grazie a Kirikou e la strega. Il successo senza precedenti del film di Michel Ocelot ha dimostrato che l’animazione d’autore francese potrebbe portare grandi profitti, al botteghino o alla reputazione. Sono poi emersi altri film marginali che vengono regolarmente citati tra i migliori del catalogo francese: Le triplette di Belleville (a cui abbiamo anche dedicato un file), La profezia della rana, Persepoli Dove u.
In attesa del prossimo grande successo
Questi film erano comunque in animazione tradizionale con un tocco artigianale, mentre La Pixar ha fatto esplodere il 3D nel 1995 con Toy Story. Blue Sky si è affrettato a seguirlo L’era glacialeDisney con Piccolo pollo e Dreamworks con Formicafino a quando il suo uso non è diventato più democratico negli anni 2000. A quel tempo in Francia c’erano solo pochi processi con in particolare Kaena, la profezia dal 2003 e La vera storia del gatto con gli stivali del 2009, che non ha fatto molto rumore né in Francia né a livello internazionale e il cui risultato chiaramente non era all’altezza delle produzioni americane.