La scrittura di SERIE & MORE | voti SPAGNOLI i suoi 10 migliori film del 2022 per ora, per fare il punto a metà della stagione cinematografica e prima che arrivino le uscite estive.
Un elenco in cui è sorprendente che non ci sia film su una piattaforma di streaming e dove lo spagnolo Alcarràs è al primo posto. evidenzia anche la presenza dei candidati all’Oscar come i giapponesi Immergiti nella mia macchinail norvegese la persona peggiore del mondo e l’americano Pizza alla liquiriziao blockbuster Che cosa Top Gun: Maverick, Batman Y Elvis. Grandi registi della statura di Paul Thomas Anderson, Ryūsuke Hamaguchi o Buz Luhrmann sono presenti con le loro ultime uscite.
Per compilare questo elenco, i critici di SERIE E ALTRO | LO SPAGNOLO Francis Arrabal, Dani Mantilla, Belén Prieto e Valentina Morillo hanno votato i loro dieci film preferiti, assegnando 10 punti alla prima posizione, 9 alla seconda e così via, fino a quando la decima posizione ottiene un punto. Sono stati votati un totale di 19 film.
10. ‘Batman’ – 8 punti
Robert Pattinson è il sesto film Batman in una versione del personaggio ancora più oscura della trilogia di Nolan.
Davamo tutti per scontato che la trilogia del Cavaliere Oscuro di Cristopher Nolan avesse segnato il culmine di Batman nell’audiovisivo. Che il roboante e megalomane regista britannico avesse fatto tutto ciò che si poteva fare con il miglior detective del mondo e il suo universo, e che l’erba non sarebbe mai più cresciuta su quel campo. Poi è arrivato il burlone (2019) di Todd Phillips dal tono iperrealistico, che ci ha lasciato tutti senza parole e ci ha mostrato che se i fumetti sono ancora vivi a 80 anni dalla creazione del personaggio basata su svolte e reinventazioni, al cinema non aveva motivo di essere meno. E ora il Batman di Matt Reeves con protagonista Robert Pattinson, che raccoglie tutto questo background per remixarlo con il thriller di Fincher e costruire sul grande schermo uno dei film di Batman più ricchi, accurati e stimolanti che sicuramente porterà molta gioia alla Warner Bros., che ha la missione di costruire un universo cinematografico e televisivo attorno alla visione, al tono e allo stile che Reeves è stato in grado di imprimere. (Francesco Arraval)
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9. “Tutto in una volta ovunque” – 10 punti
Michelle Yeoh recita in ‘Everything at once across’, una delle grandi sorprese e speranze del 2022.
Chi stava per dirci che il multiverso della follia non sarebbe venuto dalla mano del Dottor Strange in Marvel ma da una madre di famiglia che si imbatte in un portale interdimensionale mentre presenta il suo conto economico al Dipartimento del Tesoro. La coppia creativa formata da Dan Kwan e Daniel Scheinert, i Daniels, dimostra con la loro nuova avventura (dopo la folle Uomo dell’esercito svizzero), che il cinema indipendente può essere anche commerciale e che le storie originali senza legami con rinomate proprietà intellettuali possono attirare gli spettatori nelle sale in tempi difficili per il cinema. (Valentina Morillo)
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8. ‘La figlia del buio’ – 13 punti
Olivia Colman recita in ‘The Dark Daughter’, un adattamento del romanzo di Elena Ferrante.
Maggie Gyllenhaal ha saputo catturare con la sua penna e la sua macchina fotografica la complessità e le sottigliezze del romanzo di Elena Ferrante, una storia intensa che, in chiave thriller, analizza le sfide identitarie ei dilemmi della maternità. Il risultato è una toccante esplorazione di un ambiguo senso di colpa e un gioco evocativo di dualità che fungono da specchio e contrappunto. È stata una delle proposte più stimolanti e audaci dell’ultima edizione degli Oscar ed è, senza dubbio, uno dei migliori film dell’anno. (Valentina Morillo)
- Critica: ‘The dark daughter’, un affascinante ritratto delle sfide identitarie della maternità
-. ‘La persona peggiore del mondo’ – 16 punti
Ancora da “La persona peggiore del mondo”.
Ha meritato la nomination anche Renate Reinsve, la protagonista di questa produzione norvegese, una storia generazionale che è riuscita ad affascinare assolutamente tutti coloro che si sono fermati davanti al suo schermo. La sua è una delle interpretazioni più potenti e irresistibili degli ultimi anni, perché il suo magnetismo sullo schermo è ciò che ci fa entrare in contatto con la sua storia senza poter opporre alcuna resistenza. È fisicamente impossibile distogliere lo sguardo dallo schermo quando Julie è presente e la telecamera di Joachim Trier lo sa. (Valentina Morillo)
- Critica: ‘La persona peggiore del mondo’ o la leggerezza insopportabile di essere un millennial
6. “Top Gun: Maverick” – 16 punti
“Top Gun Maverick” è il grande fenomeno al botteghino del 2022 e il più grande successo nella carriera di Tom Cruise.
Come succede al protagonista di Top Gun: Maverick Con l’aviazione, un’industria in cui i piloti stanno per essere sostituiti dalla tecnologia, Tom Cruise si aggrappa a una Hollywood morente dove i film si vedono nei cinema, quello che c’è sullo schermo sembra che accada davvero e le star del cinema contano. 36 anni dopo l’uscita di un film d’azione classico tanto iconico quanto antiquato, il regista Joseph Kosinski sorprende con un sequel straordinario ed emozionante che ha conquistato sia la critica che il pubblico.
In un momento in cui anche i blockbuster da 200 milioni di dollari sono afflitti da scene di effetti visivi mediocri e da un uso sfacciato del green screen, Kosinski e Cruise riescono a creare una successione di sequenze di volo impressionanti esaltate dall’irresistibile carisma del suo attore principale, dal travolgente sound design del produzione e l’emozionante colonna sonora in cui Hans Zimmer e Lady Gaga hanno collaborato per la prima volta. Insomma, uno dei migliori blockbuster degli ultimi anni. (Dani Mantilla)
- Critica: ‘Top Gun: Maverick’, emozione e spettacolo in un sequel esemplare e di gran lunga superiore all’originale
5. ‘Elvis’ – 18 punti
Austin Butler nei panni di Elvis Presley nel film biografico di Baz Luhrmann.
Se Buz Luhrmann non esistesse, dovrebbe essere inventato. Il regista ha costruito la sua carriera cinematografica camminando sul filo del rasoio dell’esteta scatenato. A volte sul lato positivo Moulin Rouge (2011), altri in preda all’eccesso Il grande Gatsby (2013). Elvis, il film biografico del cantante più importante della storia, è il frutto della maturità della sua carriera cinematografica. Le virtù sono di più e i difetti sono di meno. Con questo conquista praticamente tutti i fronti su cui vuole battersi, riesce ad attraversare la complessa vita del musicista dall’inizio alla fine, affrontando implicazioni politiche e sociali che gli conferiscono un’altra dimensione superiore e costruendo un musical vibrante ed emozionante film, dove spicca un Austin Butler assolutamente intriso dello spirito di Elvis Presley e Tom Hanks assolutamente dedito al ruolo. Francesco Arrabal.
- Critica: “Elvis”, Austin Butler riporta in vita il re del rock nel brillante film biografico musicale di Baz Luhrmann
4. ‘Cinque piccoli lupi’ – 19 punti
Ancora dal film ‘Cinco lobitos’, diretto da Alauda Ruiz de Azúa.
Carla Simón, Arantxa Echevarría, Belén Funes, Pilar Palomero e Clara Roquet sono state le ultime cinque vincitrici del Goya come miglior regista esordiente, e Alauda Ruíz de Azua potrebbe essere il prossimo, confermando che il futuro del cinema spagnolo sarà scritto da donne . Insieme a cinque lupi, vincitore di otto premi al Festival di Malaga, il regista basco esplora con emozione e contesa una storia personale e universale sulle sfide della maternità, dei ruoli familiari, della conciliazione e della genitorialità in un sistema storicamente patriarcale. Una chicca del cinema recente. (Valentina Morillo)
- Critica: ‘Cinque piccoli lupi’, emozione e onestà in un primo film disarmante sulla famiglia
3. ‘Pizza alla liquirizia’ – 24 punti
Atmosferico e altamente evocativo, l’ultimo film di Paul Thomas Anderson ci porta in un tempo e in un luogo precisi, ma soprattutto in uno stato d’animo molto contemporaneo: la perdita dell’innocenza e dello sconforto condivisi da un’intera generazione vedendo che il suo futuro non esiste. Un disincanto narrato in modo accattivante, con personaggi che vivono in una corsa esistenziale, letterale e metaforica per tutto il film. Alana Haim avrebbe dovuto essere nominata per un Oscar. (Valentina Morillo)
- Critica: ‘Pizza alla liquirizia’, Paul Thomas Anderson si innamora di uno sguardo luminoso alla confusione giovanile
2. “Guida la mia macchina” – 29 punti
Sempre da “Drive My Car”.
Ryûsuke Hamaguchi si è affermato come uno dei grandi registi del momento con un brillante gioco di finzione dentro la finzione che rivendica la validità dei grandi classici per continuare a parlare dei problemi di oggi. Lo zio Vanya di Cechov e un racconto di Haruki Muramaki servono al maestro giapponese per creare una storia tanto magniloquente quanto intima sull’isolamento e sui traumi del passato. Guidare la mia macchina è cotta a fuoco basso e la brillante costruzione dei personaggi e il dosaggio delle informazioni porta a uno straordinario terzo atto. Il nuovo vincitore dell’Oscar internazionale è un dramma con la vocazione di un classico istantaneo. (Dani Mantilla)
- Critica: ‘Drive my car’, il gioiello di Hamaguchi che può sorprendere gli Oscar
1. ‘Alcarràs’ – 35 punti
Sempre dal film ‘Alcarràs’ in cui compare la famiglia protagonista, che ha perso la propria area agricola.
Non è consuetudine assistere alla nascita di un film con l’aroma di un classico istantaneo. Puoi capire i parallelismi tra cui alcuni hanno tracciato Alcarràs e l’opera di Victor Erice, ma la consacrazione di Carla Simón come una delle voci più personali e riconoscibili del nuovo cinema europeo è al di sopra di ogni confronto. Il secondo lavoro della Barcelonan è una versione sotto steroidi del potenziale che il suo debutto nell’estate del 1993 accennava.
Alcarràs È uno di quei film in cui nulla sembra accadere quando in realtà, sotto la superficie, si nasconde una storia su scala monumentale che funziona su più livelli. Il film di Simón è allo stesso tempo una storia sulla perdita delle tradizioni; una storia di denuncia degli abusi di un sistema che ha trascurato chi mette in tavola il nostro cibo; la cronaca di una crisi familiare e di uno stile di vita, e un disastro ferroviario tra tre generazioni con esperienze e aspettative diverse. Più che un film, Alcarràs è un miracolo. (Dani Mantilla)
- Critica: ‘Alcarràs’, Carla Simón abbaglia con un dramma familiare con la vocazione di un classico istantaneo
Altri film votati che alla fine non sono stati tagliati: CODA, Chip and Chop: The Rescue Guardians, fuggire, ballare per la vita, il candidato, L’evento, Rete, Messa, uomo del nord.