fbpx

Alla ricerca del domani: recensione magica

IL DOMANI NON MUORE MAI

Uscendo dalla proiezione del film, il cuore in gola, gli occhi sbarrati, la situazione sembra finalmente molto logica. Al di là della questione dell’agenda, lo Studio si è intrappolato inceppando il suo blockbuster nel bel mezzo delle sue uscite Marvel (I Vendicatori: l’era di Ultron e Uomo formica) e nel bel mezzo di un ingorgo estivo (Mad Max: Fury Road, Terminatore: Genisys, mondo giurassico), è chiaro che domani terra scuote l’attuale panorama hollywoodiano con sorprendente grazia e insolenza.

Questa storia iniziatica in cui una giovane ragazza va alla ricercaun universo misterioso dove si sarebbero rifugiati inventori e creatori di tutto il mondo colpisce tutta la sua trama: l’universo è disincantato, l’avventura ora sa di cenere, l’inventiva è scomparsa a favore di un cinico obitorio. Brad Bird affida quindi alla sua epopea la missione di riportare il colore in un genere moribondo, invitando lo spettatore a sognare.

Attento tesoro, salteremo

Ci riesce attraverso favolosa direzione artistica, che mescola armoniosamente le grandi ore di fantascienza, facendoci precipitare dalle scene steampunk, a deliri degni di un Asimov, prima di resuscitare l’eredità di Jules Vernes. In questa cornice ideale, Bird dispiega la messa in scena giocosa di cui ha il segreto. Il regista gioca a tutti i livelli di profondità, fa precipitare l’azione e il movimento negli angoli più piccoli dell’immagine e trasforma così ogni scena in un frenetico Cubo di Rubik.

Ed è improvvisamente idee brillanti e giochi scenici inaspettati che il regista schiaccia letteralmente altre produzioni Disney. Siamo quindi piuttosto divertiti nel vedere che due ragazze adolescenti e un jet pack sono sufficienti per spazzare via istantaneamente 10 anni di scene d’azione standardizzate dalla Marvel.

Leggi  un trailer bellicoso tra Dunkerque e Top Gun: Maverick

Foto Britt RobertsonIl parco di domani

GRANDI PIRATI A CAVALLO

Marvel, che il film affronta in lungo e in largo, proprio come l’attuale politica delle major (quella della Disney dunque). Qui George Clooney ci ricorda quanto siano assurdi i film di supereroi e i loro sequel, lì Bird prende in giro i fan Guerre stellari nuova generazione, caricati come robot assassini e stupidi. Infine, Hugh Laurie, il grande cattivo del film, è chiaramente associato alla figura di Walt Disney, mentre la sceneggiatura cancella il progetto originale (per promuovere l’attrazione del parco a tema Tomorrwland) di pagare un ultra-francofilo a Jules Vernes.

Film Pirates, il filmato è anche nella sua scrittura. Dopo domani terra, difficile da attaccare gratuitamente Lindelof, che lavora su un ritmo fuori tempo particolarmente abile, vanificando sistematicamente le aspettative degli spettatori. Questo tipo di Bioshock infantile non esita a frustrarci e prenderci per la strada sbagliata, rimproverandoci la nostra voglia di sognare ad occhi aperti a poco prezzo.

Foto Hugh Laurieuomo aziendale

L’ultima creazione di Brad Bird è un impegnativo ed esaltante invito a viaggiare, la cui inventiva è racchiusa in sé nella lunga introduzione del film, che vede un bambino realizzare successivamente il suo sogno, incontrare un singolare amore per la giovinezza e scoprire suo malgrado la fonte della sua malinconia a venire. Un turbine come la Disney non ci aveva più abituati a produrre, e che lo studio sembra avere quasi paura di svelare al pubblico.

Locandina

Lascia un commento