Dopo un 2021 eccezionale a luglio, Cannes torna a maggio per la sua edizione 2022 e la sua ricca selezione di un centinaio di film più o meno attesi. Dopo la sua apertura con gli zombi Tagliare!, il festival è quindi in pieno svolgimento e svela ogni giorno un po’ di più delle sue gemme (o meno). È tempo per noi di darti la nostra calda opinione su i primi tre episodi diIrma Vepuna serie per un cambiamento, remake del film Irma Vep di Olivier Assayas di Olivier Assayas e guidato da Alicia Vikander.
Di cosa si tratta ? Mira è una star del cinema americano, ma è stanca di recitare in film di successo di supereroi non molto interessanti e soprattutto ha bisogno di un cambio di scenario dopo la sua recente rottura. Decide quindi di andare in Francia per interpretare Irma Vep in un remake di una soap opera muta del 1916 diretta da Louis Feuillade, I vampiri.
Come è stato ? Olivier Assayas aveva lasciato la Croisette nel 2016 con il premio per la regia per il suo super personal shopper (in ogni caso per l’autore di queste righe, il film divide molto la redazione di EL). Da allora aveva deluso dal noioso Doppia vita e soprattutto l’enorme fallimento Rete cubana (entrambi passavano per Venezia). Per fortuna, il suo ritorno a Cannes con Irma Vepil remake seriale del suo stesso film omonimo realizzato nel 1996, è un piccolo dolcetto, divertente, commovente e meta.
L’incontro che cambierà tutto?
Bene, siamo chiari su un punto: la serie è visivamente sublime. Questo non sorprende in alcun modo con HBO in produzione (e anche A24), ma inevitabilmente conferisce un prestigio a ogni ambientazione attraversata dai personaggi. Un elemento chiave, soprattutto in una serie che racconta in gran parte la produzione stessa di una serie, con la quale Olivier Assayas gioca egregiamente a livello della sua messa in scena grazie a una sapiente gestione degli spazi.
Abilmente gioca anche con questa mise en abyme utilizzando diversi formati, destreggiandosi tra quello della serie che stiamo guardando, la serie che i personaggi stanno girando e il serial originale di Feuillade (con sublimi sequenze restaurate) per fondere meglio le dimensioni. Risultato una narrazione ricca di delicatezza, ma mai morbida, elegante, ma mai appiccicosae soprattutto in grado di seguire in ogni momento la traiettoria della sua eroina.
Un gioco intenso dominato dalla dominazione
Perché se la serie è estremamente densa, godendo di tante piccole sottotrame scintillanti e contorte tra i suoi tanti piacevoli snobboni al sistema hollywoodiano (supereroi ancora e ancora, assicurazioni), le sue riflessioni sul mondo del cinema e gli archi di numerosi personaggi secondari ( il comico tossicodipendente interpretato da Lars Eidinger, un Vincent Lacoste non sempre gestibile, Jeanne Balibar e Devon Ross dai sentimenti ambigui), la serie non dimentica mai di tenere d’occhio la ricostruzione di Mira, alias Alicia Vikander, di cui siamo felici finalmente trova in un ruolo eccitante.
Questo è nella doppia lettura dell’eroina che la serie è la più toccante in questi primi tre episodi, Mira che fa di più con il suo personaggio per rinascere meglio. A poco a poco, Mira diventa Irma (il suo nome nell’anagramma era ovviamente araldo) e si fonde quasi fisicamente con l’artista della truffa che incarna, dando alle scene una meravigliosa poesia. Pensiamo ovviamente a questa prima prova del costume e alla sua camminata a passo di gatto giù per le scale, ma soprattutto a quella delle prove leggere sul suo trucco.
Anche se ha appena vissuto un momento doloroso nella scena precedente, il montaggio ci trasporta immediatamente in questa sequenza in cui i suoi occhi sono truccati da una matita nera che sembra quasi scorrere, come se avesse appena pianto a causa della scena .ex. In una semplice transizione, la tristezza dell’eroina sembra fondersi con il volto del suo personaggiodando ancora più potere alla loro unione in un’unica entità.
Una fusione dell’eroina che sembra toccare uno degli altri personaggi dello show in un meta flip ancora più intrigante e commovente: il regista di serie nella serie Vincent Macaigne alla fine sembra essere l’incarnazione dello stesso Assayas. Una rivelazione che rende l’approccio del regista ancora più personale e intimo, aprendo completamente agli spettatori i suoi rimpianti, i traumi passati e le ambizioni di registi. Più che sufficiente per farci venire voglia di guardare il secondo tempo molto velocemente.
E quando esce? La trasmissione inizia il 7 giugno su OCS in Francia.