Come ogni anno, Ecran Large è presente al Saint-Jean-De-Luz International Film Festival, un festival di riferimento per opere prime e seconde. L’occasione per assistere all’emergere di nuovi autori, ma anche per fare qualche scatto promemoria della realtà. Come con Visione della farfalla per esempio, che uscirà nelle sale il 12 ottobre.
Il resto del guerriero?
Di cosa si tratta ? Lilia, specialista in ricognizioni aeree, torna dalla sua famiglia in Ucraina dopo aver trascorso diversi mesi in una prigione del Donbass. Il trauma della prigionia la tormenta e riaffiora. Un trauma che non può più negare man mano che il suo desiderio di libertà cresce e la situazione intorno a lei diventa tesa.
Come è stato ? Visione della farfalla è uno di quei film molto difficili da criticare in quanto legati alla nostra attualità. È stato davvero complicato dividere in compartimenti questo film ucraino ambientato prima dell’invasione russa mentre la guerra infuria proprio nel luogo delle riprese. Eppure è quello che dobbiamo fare perché il primo lungometraggio di Maksym Nakonechnyi è soprattutto un bellissimo oggetto di cinema impastato di grandissime qualità.
Il primo, e non meno importante, lo è il suo pregiudizio estetico. Intervallando il suo racconto con inquadrature di droni molto evocative, il giovane regista riesce senza difficoltà a contenere in queste scene tutta l’ambivalenza che permeerà il suo racconto. Sia minacciosi che poetici, si adattano perfettamente organicamente al viaggio di Lilia, al suo rilascio negoziato, al suo ritorno alla vita civile e alla sua lotta contro i traumi. Se, fin dall’inizio, il postulato ci viene presentato come decisamente binario (il confine tra “buoni” e “cattivi” non potrebbe essere più evidente), molto rapidamente, il film offusca le tracce con flashback glitch, live streaming eroici e paesaggi desolati ma di una bellezza inquietante.
Un conflitto che inghiotte tutti, indistintamente.
Ed è in questi momenti che Visione della farfalla trae gran parte della sua forza da questo gioco di carte tematico che ricade sullo spettatore, interrogato volontariamente, sconvolto nelle sue convinzioni iniziali, da questa dimostrazione di una complessità delle problematiche che noi, installati nella nostra poltrona, non possiamo comprendere se non ci interessa veramente esso. Non si tratta qui di prendere una posizione politicamente bollata, di denunciare l’avversario, che diun ritratto grezzo di un conflitto con molteplici ramificazioni che non ha nulla a che fare con i campi quando si tratta di distruggere individui, indipendentemente dalle loro convinzioni.
Gran parte della storia ruota attorno a questa nozione: la complessità delle questioni, il progressivo offuscamento dei confini morali e la confusione che genera in coloro che lottano per sopravvivere e per ottenere finalmente l’accesso a una libertà tanto agognata. A questo proposito, dobbiamo salutare le prestazioni di l’attrice principale, Rita Burkovska, magnifico per intensità, moderazione e forza nascosta. Altrettanto a suo agio nei suoi momenti di peregrinazione, angoscia e speranza, porta lo spettatore lontano dai primi secondi e lascia andare solo alla fine.
Tuttavia, vale anche la pena sottolineare i punti deboli del filmato, Pochissimi. In effetti, il film avrebbe beneficiato di essere un po’ più corto. Se suona con talento del suo ritmo lento, non glielo impedisceallunga un po’ troppo la salsa nella sua ultima parte. Niente di grave, attenzione, ma in questo momento iniziamo a evadere dalla narrazione. Poi, proprio la fine, che ovviamente non riveleremo in queste righe. Lì, il film sembra lasciarsi trasportare privandoci degli elementi necessari per una buona comprensione della sua conclusione, oscurando alcuni dettagli importanti a beneficio di altri fuorviati. Ovviamente niente di proibitivo e niente che non potesse essere rettificato nei seguenti film di questo promettente regista.
Infine, Visione della farfalla è un film molto bello di grande gravità e profonda umanità che ci ha catturato fin dall’inizio. Una piccola lezione salvavita nella complessità che gioca con i discorsi sempre più binari che ci travolgono tutto il giorno, qualunque sia l’argomento.
E quando esce? Da allora non dovrai aspettare molto per vedere il film nelle sale la sua uscita è fissata per il 12 ottobre.